Tester del pH.
Un tester del pH nella preparazione della birra può rilevarsi un grande aiuto, infatti un corretto valore del pH dell’acqua prima dell’aggiunta dei malti e in fase di mash dopo, permette agli enzimi di lavorare al meglio durante le diverse fasi del mash: dal protein rest alla saccarificazione. Con un tester digitale possiamo facilmente monitorare il pH. Che può essere corretto con l’ aggiunta di sali, come il solfato di calcio, il carbonato di calcio il bicarbonato di sodio etc. oppure con dell’acido lattico. Il costo di un tester varia dai 20 ai 100 €. |
Rifrattometro.
Il rifrattometro è invece la mutazione più costosa dei densimetri, questo è usato nell’enologia o nelle aziende produttrici di succhi di frutta per sapere le percentuali zuccherine dei frutti. Noi homebrewers lo abbiamo riadattato nell’uso brassicolo per il calcolo della densità del mosto. Il rifrattometro non è altro che un cannocchiale a lente che ci fa leggere su una scala graduata posta in controluce, la densità dei liquidi, nella birra è preferibile usarne uno a scala Brix con lettura da 0 a 32. A mosto non fermentato la lettura è molto semplice infatti - 1°Brix = 4 punti di gravity – Quando deve essere misurata la densità del mosto fermentato il discorso è ben diverso, l'alcool infatti ha una densità inferiore rispetto l'acqua, questo fa sì che la misura dei gradi Brix non consenta di ottenere così la sola densità. Per ottenere la densità giusta deve essere utilizzata una formula molto complicata per un suo veloce utilizzo, questa però oltre la gradazione misurata, tiene conto anche della densità di partenza. Allora si consiglia di fare questa operazione utilizzando un programma tipo Pro Mash che ha tra le sue funzioni anche la conversione dei gradi Brix. Il prezzo di un densimetro tradizione si attesta intorno ai 5 € se passiamo ad uno professionale arriviamo facilmente ai 50 €, mentre i rifrattometri scala 0-32 normalmente costano intorno ai 60 € |
Pompe per mosto.
Le pompe per il sollevamento o lo spostamento del mosto non sono indispensabili ma si rendono utilissime se si fanno cotte da 50 lt o più. Le più funzionali nell' homebrewing hanno una potenza di circa 0.5 HP Il costo di una pompa con girante in bronzo oscilla dai 50 ai 70 € mentre per quelle con girante in acciaio i prezzi salgono oltre i 200€. |
Ossigenatori.
Come ben sappiamo un’ossigenazione fatta a dovere permette al lievito di lavorare al meglio, questo si traduce in una partenza più veloce e in una migliore fermentazione. Molti homebrewers preferiscono usare metodi tradizionali come i travasi ripetuti o lo scuotimento dei fermentatori. Sono disponibili in commercio diversi tipi di ossigenatori, si va dalla la pietra in ceramica al più efficace diffusore in acciaio inox. Il prezzo di quest'ultimo è di 30 € circa, la pietra in ceramica è molto più economica: 3-4 €. |
Software.
Possono essere definiti i migliori amici e alleati del birraio. Di software in commercio se ne trovano di diversi tipi e per tutte le piattaforme. Il più utilizzato in Italia e non solo è lo statunitense ProMash, questo si dimostra indispensabile per le produzioni all grain anche se da molti utilizzato per E+G. Questo programma, usato anche da molti microbirrifici, consente di tenere sotto controllo tutte le variabili del processo produttivo e di programmare le nostre ricette che possono anche essere memorizzate e stampate con la possibilità, quindi, di ripetere quelle migliori. Questo programma costa 30 € ed è acquistabile on-line sul sito www.promash.com è però possibile scaricare liberamente la versione in prova che, seppure contenga alcune limitazioni, si dimostra ugualmente un validissimo aiuto. Molto semplice da usare e utilissimo per la produzione col metodo E+G è l’Italianissimo BirMania, scaricabile gratuitamente dal sito www.birmania.it, questo programma ci permette di creare le nostre ricette e di modificarle come a nostro piacimento. Semplice ed intuitivo calcola esattamente, e con la possibilità di scelta delle formule da utilizzare, sia le unita di amaro espresse in IBU, la OG, la gradazione alcolica e la quantità di zuccheri per la carbonazione. Come vi ho detto di programmi per la birrificazione ne esistono veramente tanti, a riprova di quanto detto crediamo doveroso pubblicare questo link: http://brewery.org/brewery/Software.html. Se date un’occhiata vi accorgerete che sono reperibili programmi di diverso tipo per tutte le piattaforme. Quindi non demordete se non vi trovate bene con il primo software che provate, la scelta è ampia. |
Cavo riscaldante
Il “cavetto riscaldante”, noto come brew belt è utilissimo nei mesi invernali quando bisogna adeguare la temperatura del mosto alle range di esercizio del lievito utilizzato. Questo, una volta avvolto esternamente al fermentatore, permette al mosto di raggiungere la corretta temperatura di fermentazione che va sempre monitorata per evitare che salga troppo. Si consiglia l’utilizzo di questo strumento a cronotermostati o accoppiati a “timer 24 ore” programmati ad intervalli di 20 minuti o di quanto valutiamo necessario. Il suo costo oscilla intorno ai 30 €. |
Centralina di controllo delle temperature.
Questa centralina è stata progettata e realizzata da Gianni, uno dei nostri associati, certo la spiegazione è ardua ma cercherò di essere il più esaustivo possibile. Si parte da un cronotermostato digitale di quelli utilizzati per il riscaldamento delle abitazioni, di questo è stata intercettata la sonda di rilevamento della temperatura ed è stata prolungata con un cavo similare a quello presente. Sarebbe meglio fare i collegamenti con l’ausilio di un saldatore a stagno. Il prolungamento della sonda è meglio che non sia eccessivo, questo deve collegare la nostra centralina al fermentatore, bisogna infatti fare in modo che la sonda tocchi la parete esterna del fermentatore. Piccola spiegazione dell’operazione che abbiamo appena eseguito, non abbiamo fatto altro che “manomettere” il cronotermostato che normalmente una volta letta la temperatura fa partire la caldaia ad esso solitamente collegata. Nel nostro caso viene invece attivata una presa di corrente a 220V, al quale sarà collegato il nostro Brew Belt. Quindi una volta che la temperatura rilevata sulla parete del fermentatore scende al di sotto del valore da noi impostato la presa di corrente si attiva permettendo al cavetto riscaldante di fare il suo lavoro. Questa centralina ci permette di tenere una temperatura costante senza doverci preoccupare di essere sempre presenti per controllare la fase di fermentazione. La centralina è stata inoltre corredata di led luminoso verde che rimane acceso a cavetto in funzione e di led rosso se questo non attivo, la centralina è anche dotata di un interruttore nel caso la si voglia far funzionare in modalità manuale (continua) o spegnerla del tutto. Un cronotermostato economico può essere comprato per 20,00 €. Un piccolo consiglio, prima consigliavo di non prolungare eccessivamente la sonda del cronotermostato infatti durante l’allungamento del contatto l’apparecchio subirà una lieve “staratura” che porterà il cronotermostato a leggere una T inferiore o superiore di max 2° C, sarà quindi opportuno regolarci durante le impostazioni dello stesso. Questa operazione è facilmente verificabile con la lettura precisa di un termometro a mercurio. Spero di essere stato chiaro e soprattutto utile. |